Chi dovrebbe scrivermi?

Chi rispetta la Musica.

Nel 2024 saranno vent’anni che lavoro nella Musica come arrangiatore, compositore e strumentista. In questi lunghi anni ho capito che non si può piacere a tutti e più importante che non si deve.

In cosa credo? Credo che essere un artista voglia dire amare. La parola amare sottintende un significato spesso trascurato: il rispetto. Dimostriamo rispetto per qualcuno quando ci sforziamo di conoscerlo; se poi ci fregiamo del titolo di amanti allora oltre a conoscerlo dovremmo comprenderlo e sostenerlo.

Molti dicono di amare la Musica, ma da quello che sento pochi la rispettano, pochi si sforzano di conoscerla e meno di tutti sono quelli che hanno la capacità di comprenderla; scindere cioè il brutto dal bello. “Il bello è soggettivo”: no, ma grazie a questo mantra le sclerotiche brutture che ci circondano sono ormai diventate oggettive. Brutture che modellano le profondità della nostra coscienza.

Ho deciso di allontanarmi con nettezza da questo modo di agire. Lo faccio a costo di non lavorare più nel campo della musica moderna. Lo faccio nella speranza che coltivando il seme del bello possa sbocciare il fiore della giustizia. Quel fiore che ogni Musa regala agli artisti di buona volontà.

Se ti ritrovi in queste parole, sei davvero il benvenuto.